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TORPÈ. “Dal giorno in cui l’Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna, ossia il 19 novembre ci ha imposto lo stop all’utilizzo dell’acqua per irrigazione, abbiamo messo in pratica tutte le azioni previste dai nostri uffici che sono a contatto con il territorio, con i sindaci, con le aziende e i consorziati. Il livello dell’acqua nel Maccheronis stava raggiungendo livelli minimi già da qualche settimana, e per questo siamo stati pronti ad intervenire nel territorio quando Adis ci ha imposto lo stop". Lo spiega Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale, che fa il punto della situazione sull'emergenza. Non migliora quindi lo stato del Maccheronis, dove l'acqua è ancora poca.
"Questo, nonostante diverse azioni non rientrino nelle nostre competenze, ricordiamo che le nostre competenze riguardano l’acqua in distribuzione alle aziende agricole consorziate, ma mossi da spirito di collaborazione e per dovere, conoscendo le esigenze e soprattutto avendo già affrontato l’emergenza nel 2024, è stato automatico per la nostra struttura prendere tutti i provvedimenti del caso”
Il Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale sta intervenendo per garantire acqua potabile all’abitato di Torpè: in meno di cinque giorni, grazie al lavoro di tutti i tecnici del Consorzio, sono state installate delle idrovore per l’alimentazione emergenziale del potabilizzatore comunale, con acque derivate dal fiume Posada perché l’abitato non aveva acqua potabile nella rete di distribuzione
Tre aziende di distribuzione dell’acqua sono state inoltre contattate e attivate, con la collaborazione della Protezione Civile regionale per occuparsi della distribuzione dell’acqua nelle aziende agricole che si trovano nei territori da Siniscola a Porto San Paolo. Sono quindi già in azione sei autobotti che avranno il compito di sopperire al divieto di prelievo dell’acqua dalla rete consortile.
Infine, dal momento che non è dato sapere quando le piogge riempiranno di nuovo il bacino del Maccheronis, attualmente alla quota limite di 0,6 milioni di metri cubi d’acqua, “il Consorzio sta richiedendo l’attivazione urgente di una cabina di regia con la quale coordinare tutti gli interventi necessari al territorio, in modo da essere pronti a intervenire per ogni eventualità, come era successo nel 2024” conclude Ambrogio Guiso.












