CAGLIARI. “Un atto di forza che calpesta il ruolo delle Regioni e ignora completamente la voce dei territori”. Così la presidente della Regione, Alessandra Todde, attacca il governo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge sulle aree idonee. Secondo la presidente, il governo avrebbe scelto di procedere con decreto legge per evitare un possibile parere negativo della Conferenza Unificata, “violando il principio di leale collaborazione”.
Todde critica il provvedimento anche sul piano politico, osservando che “questo è lo stesso Governo che parla di autonomia differenziata, a vantaggio dei più ricchi, per poi non volere il confronto con le Regioni quando bisogna pianificare su ambiente, paesaggio e territorio” e denuncia un approccio che “evita il dialogo, accentrando decisioni che riguardano ambiente, paesaggio e pianificazione territoriale”.
Entrando nel merito, Todde sostiene che il decreto “rende inefficaci tutte le leggi regionali sulle aree idonee e non idonee agli impianti rinnovabili” e che “le Regioni vengono espropriate del loro ruolo di garanti del territorio”. A suo giudizio, il testo attribuisce a Roma la competenza esclusiva nel definire le aree idonee, “arrivando perfino a considerare idonei i porti per l’eolico offshore”.
Particolare preoccupazione viene espressa per la possibilità di installare impianti “anche nelle zone di protezione Unesco sotto 1 MW”, misura che per Todde “sacrifica la qualità del territorio”. La presidente rivendica invece la linea regionale adottata con la legge 20, che secondo lei “ha tutelato il paesaggio e l’ambiente, impedendo progetti dannosi”.
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