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CAGLIARI. Allarme rientrato per la raccolta della plastica a Cagliari. Ma "le difficoltà non sono superate e non si possono escludere futuri ulteriori rallentamenti". Lo conferma l'amministrazione comunale del capoluogo sardo dopo i disservizi registrati a inizio settimana. Ora tutto sembra essere tornato alla normalità ma dietro si nasconde "una criticità più ampia che interessa l’intero Paese".
Il settore del riciclo degli imballaggi in plastica sta infatti affrontando una crisi strutturale. I costi elevati delle operazioni di trattamento e la concorrenza di prodotti plastici provenienti da Paesi extra UE hanno determinato una saturazione degli impianti nazionali, fa sapere il Comune, Questo blocco ha avuto ripercussioni anche a livello locale, impedendo agli impianti regionali di ricevere i materiali raccolti nel Comune di Cagliari.
Per fronteggiare la situazione, l’assessorato regionale all’Ambiente è stato coinvolto nella ricerca di soluzioni, mentre il Ministero dell’Ambiente ha attivato un tavolo tecnico con tutta la filiera nazionale. I consorzi di settore chiedono interventi urgenti da parte delle istituzioni italiane ed europee per garantire la sostenibilità del sistema.
Ieri è stata comunicata la riapertura di un impianto di riciclo. Ma non si escludono nuovi disagi.
L'assessora all'Ambiente Rosanna Laconi aveva spiegato in una nota che la difficoltà a livello nazionale nasce nella parte finale della catena: produrre plastica riciclata è oggi più costoso che acquistare plastica vergine, e diversi riciclatori stanno riducendo o sospendendo i ritiri dai Centri di Selezione. Di conseguenza questi ultimi non riescono a liberare i piazzali, i CC non possono ricevere nuovo materiale e i Comuni rischiano il blocco nella raccolta. “La Sardegna – ha affermato Laconi – è più esposta di altre regioni: i costi di trasporto sono più alti e le alternative sono poche. Un blocco qui avrebbe effetti immediati e molto più gravi. Chiedo con chiarezza che tutte le società coinvolte nelle fasi di ritiro, trasporto, selezione e riciclo garantiscano il servizio senza interruzioni, almeno fino a quando il Governo non avrà assunto decisioni ufficiali. Cittadini, Comuni e ambiente non possono pagare il prezzo di un mercato squilibrato”.













