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CAGLIARI. Alla vigilia dell’anniversario dell’eccidio di Buggerru e del patto siglato tra Regione e sindacati per tentare di fermare gli infortuni sul lavoro, la Uil Sardegna lancia l’allarme pubblicando i dati dell’Inail da gennaio a giugno. In soli sei mesi, in Sardegna, si sono registrati quasi 6mila infortuni e 7 morti sul lavoro.
Il numero degli infortuni è in crescita, 70 in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Solamente a giugno di questo anno sono state registrate 961 denunce di infortunio. I settori più colpiti sono quelli dell’industria e dei servizi, in particolare manifattura, edilizia, ma anche ristorazione e sanità.
“È ancora troppo drammatico il dato della Regione Sardegna, troppi gli infortuni sul posto di lavoro. Occorre intervenire urgentemente – attacca la segretaria generale della Uil Sardegna Fulvia Murru – si deve investire di più su formazione e prevenzione”.
Un anno fa è stato siglato il patto di Buggerru tra sindacati e Regione, che prevede azioni per promuovere sicurezza sul posto di lavoro nell’Isola. Un patto, come denuncia la sigla sindacale di Uil, che al momento è rimasto solo sulla carta. “L’articolo 5 del patto prevedeva il finanziamento triennale delle varie attività, ma non è stato fatto nulla salvo che 'dimenticare' le risorse per attuarlo. Scriverò alla presidente Alessandra Todde. Chiederemo un incontro urgente e l'apertura di un tavolo permanente sul tema infortuni sul lavoro”, dice Murru.
Oltre alle azioni di prevenzione e informazione, per la segretaria generale della Uil è importante penalizzare le aziende che non rispettano le norme sulla sicurezza. “Devono essere escluse dal mondo del lavoro. Solo puntando di più su controlli, sicurezza, formazione e prevenzione si ridurrà il numero di morti e infortuni sul lavoro e non saremo costretti a leggere costantemente un bollettino di guerra”.