CAGLIARI. I bovini sardi delle aziende colpite dalla dermatite nodulare, anche quelli sani, dovranno essere abbattuti. Lo ha chiarito il Tar con due provvedimenti che rispondono ai ricorsi presentati da allevatori e aziende contro l’ordine delle Asl. Su questo argomento, solo pochi giorni fa, la presidente della _Regione, Alessandra Todde, aveva spiegato che queste erano le disposizioni europee e che non erano in nessun modo eludibili (QUI LA NOTIZIA).
Una situazione che sta mettendo in allarme l’intero settore, anche a causa del momentaneo blocco alle esportazioni. “Siamo tra le regioni più virtuose dal punto di vista del pascolo e vedere questo abbattimento indiscriminato ci preoccupa parecchio. Spero che le autorità sanitarie sappiano ciò che stanno facendo”, ha detto il portavoce del comitato dei Pastori Sardi Roberto Congia.
Non solo vaccini, con l’aumentare delle temperature e di conseguenza degli insetti che invadono gli allevamenti, i pastori chiedono di intervenire anche con le disinfestazioni. “Non capiamo perché una Regione come la Sardegna che è esposta a tantissima importazione non abbia controlli e disinfestazioni nei porti, perché questa malattia da qualche parte è arrivata”, dice Congia.
Nonostante il recente arrivo dei vaccini in Sardegna, le preoccupazioni degli allevatori non accennano a placarsi a causa delle possibili conseguenze. Ma dopo l’ultimo tavolo del 22 luglio a cui hanno partecipato la presidente della Regione Alessandra Todde, l’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi e una delegazione di allevatori, sono arrivate delle rassicurazioni sul lato economico. “Sappiamo che ci saranno dei risarcimenti anche in tempi veloci, ma speriamo si possa fare di tutto per salvaguardare il patrimonio genetico sardo”, conclude Roberto Congia