CAGLIARI. "A noi sembra una legge calata dall'alto e noi oggi, tecnici, edili ecc, siamo qui a fare cosa? Ad accettare quello che ci stanno proponendo". Così Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media industria privata, unica associazione di categoria dei costruttori ad essersi presentata oggi in audizione nella commissione IV (governo del territorio) e che si è espressa sul dl 83 della Giunta, l'elaborazione normativa che recepisce il decreto "Salva Casa".
Il delegato Andrea Martin Scioni ha contestato alla commissione il fatto che “il provvedimento in esame non è a servizio della semplificazione e non rappresenta un riordino”. Scioni ha sollecitato controlli nei cantieri edili e lotta all’abusiva.
Per i sindacati era presente la Cisl con Alfredo Costa che ha evidenziato “il ritardo di un anno con cui arriva questo provvedimento, auspichiamo ora velocità in aula per consentire ai sardi di sanare piccoli abusi e difformità”. Per la Cisl “è necessario intervenire con politiche concrete della Regione, con il concorso di Area, per garantire il diritto alla casa a fronte di un’evidente crisi abitativa accompagnata da forti speculazioni”.
Per la Cgil, intervenuta con Francesca Nurra, è invece “un ottimo segnale non consentire che venti metri quadrati siano le dimensioni minime di un alloggio” mentre per la Uil Giovanni Olla ha detto: “Nel testo non ci sono molte criticità ma non siamo favorevoli al recepimento dell’altezza minima a 240 centimetri. Chiediamo che questo parametro sia rivisto”.
Dopo la discussione in commissione il testo di legge potrebbe arrivare in Aula già a maggio, subito dopo la manovra finanziaria.
