MACCHIAREDDU. C’erano evidenti carenze nel sistema di abbattimento delle polveri che fuoriuscivano dalla Fluorsid. Lo ha confermato questa mattina nel corso delle oltre quattro ore di interrogatorio davanti al pm Marco Cocco nel carcere di Uta Marcello Pitzalis, coordinatore delle attività della Ineco, società che si occupava degli smaltimenti per conto della Fluorsid. Assistito dal legale Luigi Sanna, Pitzalis ha ricostruito la sua attività all’interno della ditta dal momento della sua assunzione nel gennaio del 2016 fino a martedì scorso, giorno dell’arresto da parte del Nucleo investigativo della Forestale di Cagliari.
Dopo le dichiarazioni spontanee rese ieri mattina al gip Maria Cristina Ornano, Piztalis ha risposto alle domande del pubblico ministero Cocco sostenendo di essersi sempre limitato a far eseguire le indicazioni che gli arrivavano dalla Fluorsid, senza sapere nulla sulla entità del materiale di scarto che gli veniva chiesto di cumulare nella ormai famigerata collina di Terrasili.
Pitzalis ha poi specificato di non aver mai saputo nulla dei presunti sversamenti di rifiuti nello stagno di Santa Gilla limitandosi, stando quanto trapela, a confermare l’inefficacia del sistema di abbattimento delle polveri prodotte dallo stabilimento. In attesa di ottenere una risposta alla richiesta di concessione degli arresti domiciliari, Marcello Pitzalis resterà in carcere a Uta.