CAGLIARI. “La giornata del popolo sardo rappresenta un simbolo importante che ci richiama ad assumere una coscienza collettiva di nazione con la propria cultura, lingua, tradizioni e che vede, nell'evolversi dei secoli, una serie di tappe importanti. Riflettere sulla nostra identità non significa chiuderci, significa aprirci al mondo avendo consapevolezza di noi. Viva la Sardegna”. Con queste parole il presidente della Regione Christian Solinas ha aperto ufficialmente i festeggiamenti per Sa Die de Sa Sardigna, di cui quest’anno ricorre il trentennale.
Solinas nel suo intervento in lingua sarda in Consiglio regionale ha detto: “Ci troviamo alla vigilia di una importante riforma sulle autonomie differenziate, la cosiddetta riforma Calderoli, che vede innalzarsi un muro contro perché si sta facendo strada un sentimento di malcelato conservatorismo di gattopardiana memoria. Eppure sarebbe questa l’occasione per affermare la nostra integrità di popolo, rivendicando i nostri diritti storici uniti e coesi, superando le differenze che esistono in tutte le società democratiche, per avanzare una proposta non subalterna, per una politica sarda che esalti la nostra identità, il nostro diritto a essere protagonisti reali dello sviluppo dell’Isola, il nostro diritto a non emigrare, il nostro diritto sacro a essere padroni della nostra terra e del nostro futuro”.