VERSO IL VOTO. Il Partito dei sardi dice no all'alleanza con il Pd per le prossime elezioni politiche nazionali. Lo strappo è stato deciso durante il direttivo del Pds convocato questa sera a Oristano: al segretario Paolo Maninchedda è stato dato mandato di riaprire le trattative con gli altri partiti indipendentisti per, eventualmente, creare un fronte comune e presentarsi insieme alle urne italiane il 4 marzo. Perché, si legge nel documento, anche se con alcune parti dei democrat si può avere un dialogo, il Pd si dimostra troppo amico dei governi italiani e continua a sostenere un'autonomia che sarebbe un ritorno al passato. Dal Pds invece si vedono proiettati verso la nazione sarda e il popolo al quale dicono di voler rendere conto è solo quello sardo.
Il documento del direttivo nazionale del Partito dei Sardi
Inutile, anche se accolta senza chiusure, la lettera-appello - con un po' di avance - che il segretario regionale del Pd Giuseppe Luigi Cucca aveva inviato nei giorni scorsi al partito di Franciscu Sedda e Maninchedda. Chiedeva di poter chiudere l'accordo perché i partiti, che governano insieme l'Isola nella giunta di Francesco Pigliaru, possono portare avanti un progetto comune.
Intorno alle 22,30 è arrivata una nuova lettera di Cucca. Che prende atto, con rammarico, della decisione assunta a Oristano. Ma chiede un ripensamento dell'ultimo minuto. Ecco il teso integrale.
Il nuovo appello del segretario regionale del Pd
In merito alla posizione emersa al termine del Direttivo del Partito dei Sardi non posso che esprimere il mio rammarico per il fatto che non sia stato colto lo spirito della lettera aperta, che sottolineava la piena condivisione dei valori autonomisti e auspicava un’alleanza alle politiche per rafforzare le istanze del popolo sardo nelle istituzioni italiane.
La mia apertura è espressione della maggioranza del Partito Democratico che, pur avendo al suo interno sensibilità differenti, converge in larga parte verso l’intesa con il PdS nella convinzione che possa dare valore aggiunto alla coalizione di centrosinistra nel corso della prossima legislatura nazionale, come è accaduto finora durante l’esperienza di governo regionale. Abbiamo entrambi a cuore gli interessi della Sardegna e vogliamo portare la nostra Isola a superare una condizione di svantaggio e di subalternità in un percorso democratico orientato al progresso.
È partendo da questa ampia disponibilità a collaborare del PD che auspico un ripensamento da parte del PdS, perché si disperderebbe il patrimonio di battaglie comuni che potrebbero essere condotte con maggiore vigore dando prosecuzione all’alleanza anche nel contesto nazionale. Sarebbe, infatti, un’occasione mancata per potenziare la nostra Specialità e rivedere i rapporti con lo Stato nella prospettiva di una graduale conquista di ulteriori spazi di Autonomia.
In qualità di Segretario del Partito Democratico ribadisco la volontà a proseguire nel dialogo per trovare un accordo in tempi brevissimi