PORTOVESME. È alta la tensione tra i lavoratori della Portovesme Srl che oggi si sono piazzati con i sindacati fuori dallo stabilimento per protestare contro la chiusura della linea del piombo: a partire da novembre per circa 200 di loro si aprirebbe la cassa integrazione.
Dalla parte degli operai a rischio ci sono anche le amministrazioni locali: ieri il sindaco di Sanluri Alberto Urpi ha promesso di fare "le barricate" contro la chiusura. Oggi quello di Iglesias, Mauro Usai, parla di "disastro sociale" in un territorio "già colpito da una crisi di sistema che dura da troppi anni".
"L’ipotesi di una definitiva fermata degli impianti della Portovesme Srl, alla luce dell’attuale incremento nel prezzo dell’energia, come affermato dall’Azienda", si legge in una nota del Comune di Iglesias, "rappresenta un’ipotesi inaccettabile, ed occorre che i rappresentanti delle comunità locali, delle parti sociali e della società civile facciano fronte comune per evitare un ulteriore disastro sociale in un territorio già duramente colpito da una crisi di sistema che dura da troppi anni".
Domani pomeriggio si terrà al Mise un vertice nel quale i sindacati chiederanno, stando a quanto emerso dall'assemblea di oggi, di migliorare il Dpcm sull'Energy Release. I sindacati e i lavoratori intanto sono pronti a una marcia su Cagliari.