CAGLIARI. Il ministero della Difesa fa marcia indietro, anche se non del tutto, sulle esercitazioni al largo di Costa Rei e di Terra Mala. "La presidenza della Regione comunica l’impegno della Marina Militare a terminare il 14 maggio le attività esercitative militari nei tratti di mare tra Capitana e Terra Mala e tra Cala Sinzias e Capo Ferrato, in anticipo rispetto alla data del 20 inizialmente prevista". Questo si legge in un comunicato appena diramato dall'ufficio stampa di Villa Devoto. "Ciò", continua la nota, "è stato possibile grazie al dialogo e alle sinergie avviate fin da subito con la Marina per limitare al massimo gli impatti delle esercitazioni. Tali interlocuzioni avevano già consentito, nei giorni scorsi, una sensibile riduzione degli specchi acquei interdetti". Quindi ministero e Regione, stando a quanto scritto, si erano parlati prima che qualche decina di navi da guerra mettesse l'ancora, nei giorni scorsi, nel porto di Cagliari, in vista della grande esercitazione Mare Aperto 2017. Nessuna posizione pubblica era stata assunta, però.
Oltre all'imponenza della manovra in corso nel mare della Sardegna aveva stupito il fatto che le interdizioni per "esercitazione" fossero state estese anche a una porzione del Golfo degli Angeli e a Costa Rei. Pare, a leggere il comunicato della Regione, che non fossero previste attività a fuoco. Prosegue la nota: "Trattandosi di attività di bonifica, finalizzate alla rimozione dai fondali di ordigni bellici inesplosi, la Regione ne condivide il fine di tutela delle persone e dell’ambiente. Sottolinea nel contempo il giusto diritto dei pescatori a un equo indennizzo relativamente alle giornate di sgombero che ne limitano le attività, diritto che sosterrà con il Governo". Di bonifiche non si parlava in alcun passaggio delle ordinanze emessa dalla Capitaneria di Cagliari. Si faceva riferimento a esercitazioni e non a brillamento di ordigni inesplosi. Inoltre i pescatori della zona non erano stati informati preventivamente, tanto che "la Regione ha inoltre sottolineato con la Marina la necessità di adottare forme di comunicazione agli operatori più moderne e dirette"