CAGLIARI. La Sardegna aveva affidato al Movimento 5 Stelle la sua rappresentanza politica a Roma. Le elezioni nazionali del 2018 erano state quasi un plebiscito per i rappresentanti delle liste create da Beppe Grillo e compagnia vaffanculante: 16 eletti, con un en plein nei nove collegi uninominali. I penstastellati rimasti a Palazzo Madama e Montecitorio sono due, forse tre. Gli altri? Cacciati per assenteismo, o scissi, o cambiatori di casacca seriali. Dopo lo scisma voluto da Luigi Di Maio, delle stelle sarde resta solo la polvere, o qualcosa di più.
Partiamo da chi rimane. Ettore Licheri è il plenipotenziario di Giuseppe Conte da questa parte del Tirreno. Ha attaccato Di Maio e il suo è lo schieramento con l'ex presidente del consiglio. In quel di Sassari non si hanno notizie di cambi di rotta per Mario Perantoni. Emiliano Fenu, invece, è dato in uscita dal gruppo ma il suo futuro non dovrebbe essere insieme a Di Maio.
Tra gli eletti, si deve ricordare il velista Andrea Mura, spinto fuori dalla Camera dal vento dell'assenteismo. Maria Vittoria Bogo Deledda è morta prematuramente. Gianni Marilotti, invece, dopo essersi posato sui fiori di vari partiti da un po' ha preso casa nel Pd. Nardo Marino si è accomodato con Italia Viva dell'ex odiato Matteo Renzi, come la collega Elvia Lucia Evangelista. La nuorese Mara Lapia si è schierata con il Centro democratico. Poi ci sono i tre che non hanno voluto appoggiare il governo Draghi: Pino Cabras, Emanuela Corda e Andrea Vallascas, che hanno creato il gruppo L'Alternativa c'è, forse il più fedele alla vecchia linea grillina.
Insieme per il futuro, suo e di Di Maio, è appena passato al nuovo gruppo Luciano Cadeddu, pastore che doveva portare a Roma le istanze delle campagne sarde. La sua legge sul pastoralesimo è attesa da tre anni: chissà che rivoluzione, sarà, visto il lungo travaglio. Sotto l'ala del ministro degli Esteri anche Paola Deiana e Alberto Manca, che solo due giorni fa aveva detto che il M5s non contava più nulla nei palazzi. Ed era desolante. Come il sentimento provato dai sardi che avevano creduto che a loro non sarebbe piaciuto il tonno.