CAGLIARI. "Voglio solo stare con la mia famiglia". Sono queste le uniche parole pronunciate da Renato Soru, mentre abbracciava la figlia, al termine della lettura della sentenza del processo Andalas che lo ha visto assolto dall'accusa di evasione fiscale.
L'ex segretario regionale del Pd, europarlamentare e patron di Tiscali ha lasciato il Palazzo di Giustizia di Cagliari subito dopo il pronunciamento dei giudici della Corte d'Appello. Quasi un gesto per chiudere definitivamente una vicenda che lo ha provato.
Condannato a tre anni in primo grado, Soru si è sempre proclamato sereno e innocente. "Ero così tranquillo che non ho nemmeno usufruito dello scudo fiscale che mi avrebbe consentito di risolvere in poco tempo e con molto meno denaro, questa situazione", aveva detto a gennaio difendendosi davanti al giudice monocratico. Una serenità mostrata pure oggi, anche dai suoi avvocati, nonostante la comprensibile tensione, poi scioltasi nell'applauso di amici e familiari alla lettura del dispositivo di assoluzione.
E poco fa su facebook è arrivato il commento di Matteo Renzi sulla sentenza: "Renato Soru ha inventato Tiscali e creato migliaia di posti di lavoro. Se ha commesso errori, come tutti, ha pagato personalmente per le proprie scelte. Ma oggi che è stato assolto sarebbe bello se chi lo ha accusato in modo squallido in questi anni trovasse il tempo per chiedergli pubblicamente scusa", ha scritto l'ex premier, "Ci sono deputati - che non hanno mai lavorato un giorno in vita loro - che si sono permessi di dire falsità inaccettabili su Soru. Oggi che è arrivata la sentenza, una sentenza di assoluzione, sarebbe bello sentire la loro voce e una parola semplice di cinque lettere: scusa. Le sentenze le scrivono i giudici, non il Blog". Quasi superfluo aggiungere che il riferimento è al Movimento 5 Stelle