TORTOLì. Negato il rito abbreviato. Rischia l’ergastolo Masih Shahid, l’operaio pakistano di 30 anni che l’11 maggio del 2021 colpì con 17 coltellate l’ex compagna, Paola Piras, e poi uccise il figlio, Mirko Farci, che di anni ne aveva solo 19 e si era gettato sulla mamma per difenderla, nella loro casa di Tortolì.
Il gup del Tribunale di Lanusei ha disposto oggi il rinvio a giudizio in Corte d’Assise per l’imputato, che, accusato di omicidio e tentato omicidio, aveva chiesto tramite il suo avvocato difensore il rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica. Shahid, detenuto nel carcere di Uta, era assente in aula. C’era invece, accompagnata dal suo legale Paolo Pilia, Paola Piras, che dopo oltre tre mesi di coma è uscita a ottobre scorso dall’ospedale e ora chiede solo che sia fatta giustizia per il suo Mirko.
Dopo oltre un’ora di camera di consiglio, il giudice ha rigettato le eccezioni preliminari su illegittimità costituzionale e la richiesta dell’abbreviato. La prima udienza del processo, che si svolgerà in Corte d’Assise a Cagliari, è fissata per giugno.
Come in un film dell’orrore nessuno riesce a dimenticare il terribile giorno della tragedia: Shahid si era introdotto all’alba nell’abitazione della donna da un pluviale della grondaia, sfondando poi la porta d’ingresso. Paola stava ancora dormendo e non ha avuto il tempo di reagire. Mirko l’ha salvata: quel gesto eroico però gli è costato la vita.