CAGLIARI. "Bravo sindaco. Aiutiamo sempre prima gli altri, tanto i nostri si arrangiano: che merda di paese l'Italia". Sembrava un commento tra tanti quello scritto da un cittadino sotto il post del sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, sull'arrivo di 40 profughi ucraini - tra loro tanti bambini orfani - nella casa di riposo di Terramaini, dove verranno accolti dopo aver visto l'orrore della guerra. Invece il primo cittadino ha deciso di rispondere. Perché il pensiero di D.O., l'autore del commento, sembra prendere sempre più piede di fronte alla solidarietà nei confronti del popolo invaso da Vladimir Putin.

"Cerchiamo di aiutare anche i nostri e lo facciamo quotidianamente", spiega Truzzu, "Sono migliaia le persone che assistiamo quotidianamente in città, a cui forniamo un pasto, un tetto, talvolta un lavoro o comunque un progetto di emancipazione. Qui poi", sottolinea il sindaco, "parliamo di bambini che scappano da una guerra, che probabilmente se qualcuno non fosse andato a prendere oggi non ci sarebbero più. Qui siamo in una situazione totalmente emergenziale", ha aggiunto Truzzu, "con bambini che arrivano da un orfanotrofio del Donbass. Non mi sembra siamo fortunati vincitori del Superenalotto né rampolli agiati".