CAGLIARI. Per il momento è un embrione, ma il Puc (piano urbanistico comunale) preliminare approvato dal consiglio comunale - a 18 dall'ultimo - è l'atto che traccia le linee della Cagliari dei prossimi vent'anni. "Più verde e meno grigia", la definisce il sindaco Paolo Truzzu. "Un piano tra luci e ombre", dicono dall'opposizione, che non l'ha votato.
"Il concetto più importante è uno", sottolinea il sindaco, "L'ho ripetuto fin dall’inizio del mio mandato: desidero fortemente riconnettere Cagliari al suo mare. Lo faremo con il lungomare che si sviluppa da Giorgino fino a Sant’Elia. Uno spazio di vita collettiva che ha valore sentimentale, culturale e sociale". In più "sarà una trasformazione complessiva. Riguarderà la riqualificazione delle periferie e del patrimonio edilizio. Oggi, con la popolazione concentrata nelle aree metropolitane, c’è la necessità di maggiori spazi abitativi, anche perché i prezzi delle case sono proibitivi. Pensiamo dunque a incentivare l’edilizia convenzionata per offrire opportunità di vita alle giovani coppie".
Per Truzzu "Cagliari città del Mediterraneo non è solo uno slogan: è un sogno a portata di mano. Una città viva e aperta ma solida nei suoi storici valori di riferimento".
“Noi consiglieri e consigliere di minoranza abbiamo scelto di astenerci – comunicano i 13 rappresentanti dell'opposizione - per quanto il Piano abbia rispettato gli indirizzi indicati tre anni fa dal Consiglio comunale per l'adeguamento del Puc al Ppr e al Pai, l'attuale amministrazione ha previsto alcuni cambi di rotta su cui abbiamo parecchi dubbi”.
“Un piano fatto di luci e ombre – spiegano Giulia Andreozzi, Marco Benucci, Marzia Cilloccu, Andrea Dettori, Francesca Ghirra, Matteo Lecis Cocco-Ortu, Fabrizio Marcello, Matteo Massa, Francesca Mulas, Rita Polo, Guido Portoghese, Anna Puddu, Camilla Soru - le luci sono una visione moderna della città, con attenzione al patrimonio naturalistico, storico e culturale, la mobilità lenta e sostenibile, la riqualificazione delle strutture abitative prima della costruzione di nuove volumetrie e la previsione di nuova edilizia sovvenzionata ed agevolata, la connessione tra le attività produttive e il turismo e le esigenze della comunità che abita Cagliari, la realizzazione di un bosco all’ingresso della città e la connessione verde dei parchi urbani. Le ombre sono la previsione di nuove strutture abitative nell'agro urbano, nella zona Su Stangioni, per tremila nuovi residenti nonostante la tendenza demografica non confermi un prossimo aumento di abitanti; l’assenza della previsione di consumo netto di suolo zero per fare in modo che ad ogni nuovo metro quadro libero urbanizzato corrisponda un metro quadro di terreno deimpermeabilizzato; sulla mobilità e i trasporti vengono analizzate le criticità, ma non vengono proposte soluzioni, come ad esempio la cesura tra quartieri determinata dall'asse mediano, l'accessibilità delle fermate della metropolitana, le soluzioni per il centro intermodale di piazza Matteotti, il traffico di attraversamento nella via Roma con la riproposizione del tunnel. Non ci piace, infine, la proposta per l'area dell'ex Ippodromo, dove manca un vero piano di riqualificazione nel rispetto del valore storico e naturalistico dell'area”.
L'approvazione del Puc nella sua versione preliminare è un nuovo tassello di un lavoro lungo e complesso che potrà accogliere nei prossimi 180 giorni osservazioni in vista della redazione definitiva.
“Siamo pronti a confrontarci con i cittadini e le cittadine e ascoltare i suggerimenti – concludono dal centrosinistra - speriamo che il centrodestra riesca ad avviare un serio processo partecipativo perché tutti e tutte si sentano partecipi di questo prezioso atto di pianificazione: la città del futuro è patrimonio comune”.
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