CAGLIARI. C'è tanta Sardegna nel lancio, avvenuto questa mattina da Cape Canaveral, del telescopio satellitare Ixpe, nato dalla collaborazione esclusiva tra la Nasa e l’Agenzia spaziale italiana (Asi). Fondamentale è stato il contributo scientifico di un team di ricercatori dell'Inaf di Cagliari, che ha avuto un ruolo fondamentale sia nello sviluppo tecnologico degli strumenti a bordo che nella messa a punto delle procedure osservative e scientifiche. "Ora che IXPE è in orbita - scrive l'Osservatorio astronomico di Cagliari - possiamo gioire insieme a voi del fatto che una parte molto importante del cuore scientifico di questa missione internazionale è stata sviluppata... a Cagliari. Alessio Troìs, Maura Pilia, Matteo Bachetti e Andrea Possenti rappresentano infatti il "dream team" dell'INAF-Osservatorio Astronomico di Cagliari che si è occupato di mettere a punto gli strumenti scientifici a bordo della navicella portata in orbita stamane da un razzo Falcon-9 della SpaceX per conto della NASA Cape Canaveral".
A bordo di IXPE sono installati 3 telescopi con rivelatori finanziati dall’ASI e sviluppati da un team di scienziati dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).
Il ‘cuore’ dei telescopi a bordo di IXPE è rappresentato dai tre Gas Pixel Detector: rivelatori di nuova generazione che sfruttano una tecnologia sviluppata nel corso degli ultimi 15 anni e che si avvale delle competenze maturate dall’INFN nel campo della fisica delle particelle e dall’INAF nello studio dell’Universo nelle Alte Energie. Grazie alla sua tecnologia innovativa, IXPE potrà misurare non solo l'immagine e l'energia delle sorgenti celesti ma potrà anche ricavare, per la prima volta, indicazioni dirette sulle caratteristiche dei campi.