CAGLIARI. Nuovo risultato positivo in Sardegna per gli avvocati del foro di Roma che da anni sono impegnati nella tutela di chi resta coinvolto in un procedimento per reati in tema di stupefacenti. Dopo il dissequestro di 11mila piante di cannabis a un agricoltore di Usellus, sono stati restituiti 14 sacchi a una donna di circa 60 anni di Lanusei. Mille piante in essicazione per un totale di 100 chili.
“Ci stiamo confrontando con una crociata che le procure sarde stanno facendo contro gli agricoltori del settore, contro cioè quelle persone che per legge dovrebbero essere le più tutelare”, spiega l’avvocato Claudio Miglio, “esigono che gli agricoltori abbiano già in tasca un contratto che giustifichi la destinazione del prodotto al momento della raccolta”. “Noi riteniamo assolutamente non solo irragionevole ma anche inaccettabile dal punto di vista normativo e dei principi generali a tutela della libertà di iniziativa economica che il coltivatore debba premunirsi già nella parte finale della coltivazione delle piante di canapa di contratti di destinazione”, aggiunge il collega Lorenzo Simonetti, “il tema è quello di garantire che gli agricoltori sardi e canapicoltori possano non vedersi in un registro di notizie di reato che ha una rilevanza penale”.