VILLASOR. Tra i 58 e i 76 milioni di euro. Tanto, secondo i calcoli del Ris dei carabinieri effettuati sul tenore medio di tetraidrocannabinolo, avrebbero fruttato sul mercato al dettaglio per 5300 piante sequestrate lo scorso 30 settembre dai militari della compagnia di Sanluri nelle campagne di Villasor. Una cifra impressionante, andata in fumo: con l'autorizzazione della Procura tutta la piantagione è stata data alle fiamme e le operazioni sono ancora in corso, nella tarda sera di oggi, 8 ottobre.
L'operazione dei carabinieri, condotta con i ranger del Nipaf della Forestale, aveva portato all'arresto di tre agricoltori: in manette erano finiti un trentanovenne di Posada, un trentasettenne e un trentaquattrenne di Orgosolo,
la gigantesca piantagione è stata scoperta grazie a un controllo di alcuni terreni in località "Beccia de Casteddu". I militari hanno sorpreso i tre agricoltori mentre, in un fondo grande due ettari e mezzo, si prendevano cura delle oltre cinquemila piante di marijuana disposte in 115 filari. La piantagione era irrigata con un sistema automatizzato. I carabinieri hanno anche sequestrato fertilizzanti, pannelli solari, taniche, irrigatori e attrezzi vari usati per la coltivazione.
Oggi la distruzione di quella piantagione che avrebbe portato a un guadagno da sballo.