CAGLIARI. Dicono di essere per la libertà. Una parola che urlano appena possibile. Soprattutto quando dall'altra parte della piazza arrivano voci contrarie. Tipo: "Buffoni", nel minimo. Quando non passa chi sceglie un'altra parola: stessa desinenza di buffoni, ma in cagliaritano. Loro rispondono con "libertà", sempre e comunque. Dicono di essere "per", ma sembrano molto "contro".
Contro il vaccino ("siero sperimentale") di sicuro. Ma anche contro - va da sé - il green pass. Attaccano anche "quel caprone satanico gigantesco che è stato piazzato a Milano. Lo sapete cosa è, vero? Perché loro sono satanisti". O qualcosa del genere: il taccuino del cronista in quel momento è caduto, come la mascella. Per lo stupore.
Ma sono pure contro i concerti nella piazza davanti alla basilica di San Saturnino: "Lì ci sono i morti, è una profanazione". Ancora: qualcuno è contro la polizia municipale. Quindi contro gli agenti che sono stati mandati a gestire la ormai consueta manifestazione dei No Vax sardi, che come ogni sabato erano riuniti in piazza Costituzione (dopo l'addio a piazza Garibaldi). Non erano pochi, tanto che sconfinavano sulla carreggiata. Ma una manifestante, invitata da un agente a salire sul marciapiede perché intralciava il traffico, si è rifiutata. Perché lei era lì a rivendicare la sua libertà, appunto. Il vigile l'ha allontanata, per prenderla sotto la sua ala protettiva E forse le ha spiegato che ci sono delle regole e lui era lì per farle rispettare.
Gli altri hanno proseguito il loro comizio. Dalla scalinata del Bastione arriva la lezione sugli "otto metodi di manipolazione che loro utilizzano per controllare il popolo. Altrimenti non si spiegherebbe come l'80% avrebbe deciso di andare al macello, di sottoporsi alle terapia sperimentale". Ci sono sempre dei "loro" colpevoli, non meglio identificati. Il governo, Draghi, i politici, i giornalisti (pagati da "loro") ma anche Mattarella. Dal microfono si sente dire che "il presidente della Repubblica dovrebbe fare la fine delle vestali romane, che avevano il dovere di tenere il fuoco sempre acceso. E se sbagliavano venivano sepolte vive, perché non avevano adempiuto al loro compito". Così sono loro, e per loro ora s'intende i no vax, che assurgono al ruolo di vestali, che tengono acceso il fuoco della conoscenza.
Parlano due insegnanti. Non hanno il green pass e sono stati sospesi: "Ma siamo liberi". Anche senza stipendio. Ma non si reputano martiri, è la precisazione. Perché a sacrificarsi, è la tesi, sono coloro che hanno rinunciato a essere liberi. Quelli che si sono vaccinati, per dire. E lo hanno fatto anche se esistono molti mezzi di informazione: "Basta non seguire il mainstream. Ci sono altri canali, come i social, come Google.". Puro Vangelo, direbbe Kit Carson.
Tra le chiacchiere nei vari capannelli si sentono cose tipo "grafene", "moriranno tutti", "si stanno ammazzando da soli".
Poi parte il corteo. Come tutti i sabati attraversa via Manno. Stavolta si uniscono anche gli Hare Krishna. Risuona l'inno di Krishna. E quello alla libertà. Mentre tutti gli altri, i "passanti", indossano la mascherina. Ché non si sa mai. C'è ancora il Covid.
- E.F.
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