CAGLIARI. “Riprendiamoci la sanità pubblica, riprendiamoci la salute”, è solo uno dei tanti slogan della grande protesta contro i tagli della sanità regionale in corso oggi a Cagliari. Il corteo è partito questa mattina dalla basilica di Bonaria e ha raggiunto il Consiglio regionale in via Roma. Si sono riuniti in migliaia e arrivano da tutta la Sardegna. Da Isili a Tonara, Bortigali passando per il Sulcis: sono scesi in piazza i comitati da tutta l'Isola, insieme a sindaci e cittadini e il loro è un grido disperato. Reparti chiusi, ospedali che rischiano di non esistere più, paesi senza medici di base, la situazione nell'Isola è tragica. “Ci hanno spezzato ma non ci fermeremo mai”, dice una manifestante del Coordinamento rete sarda Sulcis Iglesiente. “Senza cure il popolo sardo pagherà con la sua vita. Lo sanno molto bene”.
"Zone interne disagiate, sempre più abbandonate", gridano in coro i manifestanti. "La classe dirigente sarda ha applicato delle riforme inadatte per il nostro territorio. Il problema più grave è quello del personale", afferma un altro. "Ma questo non è un evento meteorologico, è una responsabilità della classe dirigente. Quello di non averlo programmato negli anni".