CAGLIARI. Da metà settembre stop ai collegamenti marittimi da Cagliari per Civitavecchia, passando per Arbatax. La Tirrenia lascia la rotta. E da metà ottobre, quando scenderà in pista il surrogato di Alitalia, Ita, non sarà più possibile prenotare i voli in continuità. Questo lo scenario che si prospetta per i collegamenti da e per la Sardegna, se osservato oggi, con gli occhi di chi vuole prenotare un viaggio da e per la Penisola.
Ma le diplomazie si stanno muovendo. I possibili scenari futuri? Per aria il problema potrebbe essere risolto a breve. Via mare, invece, la battaglia è più difficile e, per i tempi ministeriali, l’isolamento potrebbe durare per almeno sei o sette mesi.
I collegamenti aerei, per iniziare. La disastrata Alitalia cederà il passo alla nuova compagnia Ita. Che, per accordi presi con la commissione europea, essendo un soggetto giuridico distinto, non può subentrare nei rapporti detenuti dalla ex compagnia di bandiera. Quindi nemmeno coprire le rotte in continuità che garantiscono tariffe calmierate. Sono assidui gli incontri fra assessorato regionale ai Trasporti, ministero competente e commissione Ue.
In via di predisposizione c’è l’elaborazione di una procedura d’urgenza che garantisca l’assegnazione delle rotte in convenzione prima della data limite del 15 ottobre. L’ultimo confronto risale a ieri, il precedente alla settimana scorsa. Ottenuto il via libera, basterebbero dieci giorni per l’assegnazione dei collegamenti degli aeroporti di Cagliari, Alghero e Olbia con Roma e Milano. Gli uffici degli enti coinvolti lavorano a trappe forzate: garanzie certe non ce ne sono, ma tutti gli enti coinvolti puntano nella stessa direzione e si spera in un atterraggio morbido e non ritardato.
Più difficile, invece, tappare la falla che si è aperta nei collegamenti marittimi. Tirrenia sta facendo le ultime corse, con ritardi continui, tra Cagliari e Civitavecchia. Dal 13 mollerà gli ormeggi per sempre. Non ci sono più le sovvenzioni e la rotta non è redditizia. Quindi il bando per la sua assegnazione, di competenza ministeriale, è andato deserto più di una volta. Le compagnie invece hanno deciso di lavorare su Olbia, che fa guadagnare anche d’inverno. A Roma hanno deciso di spacchettare la continuità via mare. E questo è il risultato. Il Molo Rinascita rischia di rimanere deserto. Salvo che il ministero non predisponga un bando con compensazioni adeguate. Ci stanno lavorando, fanno sapere da Roma. Ma potrebbero volerci mesi. Sei. O sette.