CAGLIARI. La buona notizia è che in 24 ore in Sardegna non si sono registrati ricoveri in terapia intensiva e il numero di posti letto occupati rimane fermo a 22. Quella cattiva invece è che sono 10 i nuovi ricoverati in reparti non ad alta intensità di cura, con una dato che sale a 119. Il dato di fa pesante se raffrontato con quello nazionale: i nuovi pazienti di area medica nelle 24 ore sono stati in tutto 94, quindi più di un decimo sono solo nell’Isola. In un solo giorno. E quello dei reparti non critici è l’indicatore che finora ha mantenuto la Sardegna in zona bianca. Se dovesse essere superata la soglia del 15% dei posti disponibili. Ora la percentuale è poco al di sopra del 7, la gialla sarebbe inevitabile.
Secondo uno studio del Cnr, condotto dal matematico Giovanni Sebastiani, la soglia di allarme potrebbe essere superata in 17 giorni. Insomma, secondo le proiezioni, se non dovesse cambiare la tendenza dei contagi e dei conseguenti ricoveri, a fine agosto l’Isola cambierebbe colore e entrerebbero in vigore alcune restrizioni.
Il trend, per ora, sembra purtroppo confermato. I nuovi casi di positività rilevati sono stati 251 su poco più di 3400 soggetti testati. L’incidenza è salita a 145, la più alta d’Italia per distacco. La soglia critica del 150 non è lontana. E questo è un altro indicatore che il decreto prende in considerazione per l’eventuale cambio di colore.
