CAGLIARI. “Vi chiediamo pazienza, non abbiamo scelto noi di richiedere il green pass”. Così titolari di bar e ristoranti nel giorno in cui entrano in vigore le nuove regole per i locali al chiuso, teatri e cinema. La vita sociale può continuare solo con green pass, chi non ce l’ha rinuncia ad alcune attività o sfrutta gli spazi all’aperto.
Sono stati i bar i primi a richiedere la carta verde questa mattina. “Qualcuno entra già pronto, con il documento in mano, altri borbottano”, dice Davide Quirino Mullano, uno dei titolari del Caffè Svizzero, “i turisti invece sono preparatissimi. Chiediamo ai clienti un po’ di pazienza perchè non abbiamo reso noi obbligatorio avere il certificato, per noi significa più lavoro”.
“Le perplessità sono iniziate telefonicamente nei giorni scorsi”, dice Emanuele Frongia, presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna, “è stata registrata anche qualche disdetta”. Smartphone in mano, la verifica avviene direttamente dal sito del ministero, e nella maggior parte dei casi non c’è un referente al controllo all’interno dei locali. Titolari o dipendenti, l’importante è che venga controllato, in caso contrario si rischiano le multe o la sospensione dell’attività.
“Sappiamo che ci scontreremo con tante resistenze da parte di chi non condivide questo sistema”, dice Alberto Melis, titolare del ristorante Antica Cagliari, “ma noi siamo la parte lesa, invitiamo tutti a dimostrarsi collaborativi”.
Buono il primo test invece per il Bar Centrale di piazza Yenne. “Nessun disagio, i clienti sono stati tutti responsabili”, dice Barbara Ghiani, titolare del locale, “non abbiamo avuto nessun problema e siamo favorevoli al green pass, speriamo di ripartire e quindi rincominciare alla grande”.