CAGLIARI. Docente universitario e primario. Ma il lunedì e martedì, senza chiedere alcuna autorizzazione, non si presentava al lavoro. Perché lavorava per il Milan e per una casa di cura. Per questo Eugenio Genovese, professore associato a tempo pieno dell’Ateneo di Cagliari e direttore della struttura complessa “Diagnostica per immagini e radioterapia” del San Giovanni di Dio e del Policlinico, era stato sospeso dal servizio per un breve periodo. Una sanzione che gli era stata comminata dal Rettore. Che lui non aveva digerito. Tanto da impugnarla davanti al Tar: ma il tribunale amministrativo della Sardegna aveva ritenuto legittima la sanzione. Così Genovese aveva deciso di appellare la sentenza davanti al Consiglio di Stato. Che, di nuovo, gli ha dato torto. E la sentenza è dei giorni scorsi.
Si chiude così una vicenda iniziata nel 2015. Era emerso che Genovese, nonostante gli incarichi all'università e in ospedale, non si presentasse al lavoro nei primi giorni della settimana. Questo perché prestava servizio come ortopedico per il Milan (per tre anni, e per gli undici anni precedenti per l'Inter). Un incarico di prestigio che, però, ricopriva senza alcuna autorizzazione. Che ci sarebbe dovuta essere. Salvo che l'attività fosse occasionale. E non lo era.
Lo avevano stabilito gli accertamenti interni, avviati dopo che il caso era stato segnalato con delle lettere anonime. Così era partito il procedimento disciplinare, culminato con la sanzione della sospensione per 21 giorni dal servizio. Legittima e giusta, sia secondo il Tar che per il Consiglio di Stato. Se sei medico e docente, senza autorizzazione, non puoi assentarti dal lavoro per lavorare per conto di privati. nemmeno se sono il Milan: questo hanno stabilito i giudici.