CAGLIARI. “C’è un dato nella vicenda della scomparsa di Roberta Pitzalis, la donna di 38 anni di Guasila intossicata a Monserrato, dove viveva, da botulino che lascia aperto un interrogativo. Non si comprende perché dall’ospedale “Brotzu” di Cagliari in cui era stata ricoverata in Rianimazione sia stata trasferita all’oncologico “Businco” dove non risulta che ci sia un Reparto destinato a questi casi”. Lo sostiene Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” facendosi carico delle perplessità manifestate da diverse persone nelle ultime ore, dopo la notizia della morte di Roberta Pitzalis.
“Se il trasferimento è stato dovuto dalla necessità di disporre di uno spazio letto al “Brotzu” ovviamente – è stato fatto osservare – la donna era in buone condizioni. Un passaggio da un ospedale all’altro con un’ambulanza presuppone che lo stato della paziente sia stabilizzato dopo attento monitoraggio. Ma se la persona muore subito dopo deve esserci un’altra motivazione che ha spinto i Medici a predisporre quel trasferimento”.
“Non abbiamo elementi – sottolinea Caligaris – per esprimere una valutazione in merito alle scelte ma la questione sollevata da diverse socie e cittadini ci ha indotto a porre all’attenzione dell’opinione pubblica il quesito. Non si tratta di un fatto personale ma di una problematica che investe la cura dei/delle pazienti in una circostanza peraltro molto delicata che ha avuto origine in un contesto festivo. Una donna è morta in circostanze ancora da chiarire è corretto fornire tutte le informazioni del caso anche quelle sul trasferimento da un ospedale all’altro. Lo chiediamo in nome dei diritti e della trasparenza, anche per evitare che si diffondano interpretazioni immaginifiche”.