CAGLIARI. Giovani che bevono sempre di più e utilizzano le droghe leggere. È l’effetto del lockdown secondo il Centro per il Trattamento dei Disturbi Psichiatrici Correlati ad Alcol e Gioco d’Azzardo del Dsmd. La direttrice Graziella Boi, descrive cosa è accaduto. “In quel periodo hanno iniziato e bere di più e a utilizzare più droghe perchè la chiusura ha determinato la voglia di trasgressione, quindi una volta che si sono trovati liberi hanno approfittato di ciò che avevano già iniziato, come ad esempio happy hours fatto sui social o acquisto di alcolici e super alcolici nei canali come e-commerce”. E il fenomeno dilaga anche a Cagliari. “Sta diventando particolarmente pesante, ma dovevano vederlo quando ha iniziato a esistere nelle nostre famiglie”.
Anche per questo motivo la Fipe Confcommercio Sud Sardegna ha deciso di riprendere in mano un progetto ideato lo scorso anno insieme al Comitato Stampace chiamato “Io sono stupefacente”. “Oggi più che mai si sente la necessità di portare avanti una campagna di sensibilizzazione verso i giovani e gli operatori”, ha spiegato il presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna Emanuele Frongia, “da una parte bisogna far capire che non bisogna eccedere con l’alcol e l’utilizzo di droghe non porta mai nessun beneficio, dall’altra c’è la formazione degli operatori che si ritrovano a fare i conti ogni giorno con i ragazzi che pretendono ancora di bere quando hanno già superato il limite”. Una campagna social con influencer come Le LucidoSottile, Fisso Ridendo e Luna Melis, ma anche un corso al mese per i barman e gli operatori della Croce Rossa di notte con le brochure, sono i pilastri portanti di “Io Sono Stupefacente” che è stato sposato anche dal Comune di Cagliari.
Il sindaco Paolo Truzzu ha firmato una carta etica “per provare a spiegare ai nostri giovani che non c’è niente di più straordinario che essere se stessi”, dice il primo cittadino, “l’obiettivo è quello di coinvolgere attivamente i ragazzi nel contrasto alle dipendenze attraverso una capillare e corretta informazione sulle sostanze stupefacenti, sugli effetti, sui rischi, sugli stili di consumo e sulle conseguenze sanitarie, legali e sociali legate al loro utilizzo. Conoscere è infatti il primo e indispensabile passo verso la libertà”.