CAGLIARI. Militari convocati. Per mettere in discussione il calendario delle esercitazioni militari, il tipo di armamenti utilizzati e gli spazi occupati. E per provare a definire, una volta per tutte, il maxi debito che lo Stato ha con i Comuni che subiscono la presenza dei poligoni: decine di milioni di euro arretrati, indennizzi previsti per legge e mai versati. La riunione è fissata per domani mattina. E non al comando militare. Ma in viale Trento.
Un caso più unico che raro nella storia dell'autonomia regionale sarda: a chiamare al tavolo i rappresentanti del ministero della Difesa è il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che usa una norma del codice militare per convocare il Comitato misto paritetico sulle servitù, l'organismo dal quale devono passare tutte le decisioni sulle questioni con le stellette che riguardano la Sardegna. La mini-assemblea, composta da ufficiali delle Forze armate e civili nominati dal consiglio regionale, è presieduta dal generale dell'Esercito Giovanni Domenico Pintus. Ma nell'ultima seduta c'è stato un blitz: il calendario delle esercitazioni in corso in questi mesi è stato approvato in assenza dei rappresentanti della Regione. I militari, in sintesi, si sono approvati i giochi di guerra e adesso li stanno portando avanti.
Un colpo di mano che non è piaciuto ai membri civili del Comipa. Ma nemmeno in viale Trento. Da qui la decisione di Pigliaru - rarissima, nella storia autonomistica - di convocare il comitato. Potrebbe iniziare la resa dei conti. Sulle esercitazioni e sui fondi ai Comuni.