CAGLIARI. “Lunedì riapriamo, vogliamo lavorare”. Questo l’appello di operatori dello spettacolo, parrucchieri, estetiste, personal trainer e tante altre categorie di lavoratori con la partita Iva. In migliaia si sono riuniti, sotto la pioggia, oggi pomeriggio in piazza dei Centomila a Cagliari. Chiedono al Governo una cosa sola: “Riaprire in sicurezza”. Sono stanchi, esausti, stremati dalla pandemia e dalle misure imposte dall’esecutivo nazionale. Dopo un anno in tanti sostengono di non aver ricevuto abbastanza aiuti, per questo qualcuno è stato costretto a chiudere, chi invece continua a stringere i denti e resistere. Chi si lascia andare e non riesce a trattenere le lacrime in mezzo a una folla di lavoratori stremati dalla crisi causata dalla pandemia.
“Non abbiamo mai avuto un caso di Covid in palestra, eppure non ci fanno lavorare”. Afferma un personal trainer intervenuto sul palco durante la manifestazione. “Se non ci sapete sostenere fateci lavorare subito”, fa eco un rappresentante del settore fieristico. “Ho cercato di contattare i parrucchieri di Cagliari, abbiamo il diritto di vivere. Ho passato diverse notti in cui mi addormentavo in lacrime e mi svegliavo peggio”, spiega al microfono con la voce spezzata dalle lacrime Sara, una parrucchiera cagliaritana. “Ho creato la mia attività da sola e ne vado molto fiera ma non voglio arrivare ad avere neanche mezzo debito per colpa purtroppo delle persone che non riescono a gestire una situazione del genere. Stiamo vivendo una guerra silenziosa”, continua. “Ma non smettiamo di provare di reagire ed agire. Anche se tutto quello che abbiamo creato e sudato sta cadendo in piccoli pezzi ogni giorno. I nostri diritti sono stati minati. Ci chiedono sacrifici mettendoci di fronte però ostacoli da affrontare. Chi sta pagando le conseguenze più grandi di questa pandemia siamo noi e solo noi. Il tempo per agire è ora. Basta stare in silenzio, solo noi possiamo cercare di cambiare tutto questo stando uniti e non facendoci la guerra tra noi poveri. Lunedì aprirò la mia serranda e non la chiuderò più. Vi prego aprite le vostre serrande”, conclude. Poi fa un appello al pubblico: "Vogliamo aprire?". E la folla risponde in coro senza esitare: "Sì".