CAGLIARI. La Sardegna è salita sull'altalena dei dati. I contagi nell'ultimo aggiornamento, sono scesi, a fronte di più tamponi rispetto a ieri. L'indice Rt risultante dall'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità è più basso rispetto a quello che ha portato l'Isola fuori dalla zona bianca solo venerdì scorso. Mentre cresce il numero dei ricoverati in terapia intensiva. Una fase di transizione, di sicuro, in attesa che si vedano gli effetti della zona arancione nella quale i sardi saranno costretti a vivere fino almeno al 3 maggio, salvo che il governo Draghi non torni sulle sue decisioni assunte con decreto.
Per capire, ecco i numeri. Il report dell'unità di crisi della Regione parla di 178 nuovi casi, a fronte di 5725 tamponi. Ieri erano stati 211, risultati su poco più di 3500 test. Il tasso di positività passa così dal 6 per cento al 3 in sole 24 ore.
Se la crescita dei contagi non ha ancora riflessi sul numero delle vittime, due nelle ultime 24 ore, inizia a farsi sentire, anche se in maniera lieve, sulle terapie intensive, dove sono ripresi gli ingressi: tre quelli dell'ultima giornata, per un totale di 30 posti letto occupati. mentre sono 3 in meno i ricoveri in area medica. Numeri, comunque, bel al di sotto delle soglie critiche.
La maggioranza dei nuovi casi, ben 73, si registra nella città metropolitana di Cagliari. 24 arrivano dal Sud Sardegna, 11 nell'Oristanese, 34 a Nuoro, 36 nel Sassarese. Pochi i guariti, appena 63.
Numeri che arrivano il giorno del monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità che nelle tabelle, certifica un caldo dell'indice Rt da 1,08 a 1.03. Resta l'allerta per i focolai e si segnala una criticità per la crescita del numero dei contagi e della positività dei tamponi. parametri da zona gialla, comunque. Che, però, non esiste più. La Sardegna resterà quasi blindata a lungo. Salvo ripensamenti.