CAGLIARI. “Bisogna lavare i panni macchiati: queste forme di formaggio servono, se no i topi hanno fame”. Parlava così delle banconote da smacchiare Franco Giuseppe Chessa, 50 anni, di Thiesi, nelle intercettazioni della polizia in cui si rivolgeva agli altri componenti della “ditta” (così si chiamavano tra loro), sgominata mentre preparavano assalti a portavalori e caveau (QUI TUTTI I NOMI E I DETTAGLI)
Quei soldi di cui parlava con i suoi (circa 900 mila euro in tutto) erano il bottino recuperato da una rapina nel 2016. Chessa era preoccupato perché voleva riciclare le banconote “macchiate”, ma attraverso le frasi in codice e un’attenta indagine, la Squadra Mobile, insieme alla Guardia di Finanza, è riuscita a sventare uno degli ultimi colpi programmati, nel febbraio del 2020, alla Mondialpol di Sassari.
Una banda criminale di "eccezionale pericolosità", con un arsenale da guerra nascosto: kalashnikov, bombe a mano, pistole mitragliatrici.
Le indagini sono partite nel 2016, con la scoperta della banda di assaltatori in cui era coinvolto anche il vicesindaco di Villagrande Strisaili Giovanni Olianas.