CAGLIARI. Sigilli su due navi. Sequestro di beni mobili, immobili, quote societarie e altre disponibilità finanziarie per un valore di 64 milioni di euro. Sono i provvedimenti adottati dalla Guardia di Finanza di Cagliari, nell'ambito di un'inchiesta del pm Giangiacomo Pilia della Procura della Repubblica di Cagliari, nei confronti della Delcomar dell'imprenditore Franco del Giudice.
I reati ipotizzati sono concorso in truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, falsità in atti pubblici e attentati alla sicurezza dei trasporti.
L'indagine è partita nel 2019. Riguarda la gara, aggiudicata dalla Regione nel 2016, (per la durata di sei anni per l’importo complessivo, esclusa iva, di 70,1 milioni di euro, con opzione di estensione del servizio fino a 9 anni per un valore complessivo totale di oltre 104 milioni di euro) sui collegamenti con Carloforte e La Maddalena. Rotte coperte dalla garanzia della continuità territoriale, sulla quale confluisce un flusso importante di soldi pubblici.
Per aggiudicarsele "i concorrenti avrebbero dovuto adibire unità dotate di stringenti caratteristiche strutturali volte a consentire il traghettamento, in condizioni di sicurezza, di merci pericolose e passeggeri, tutelando e garantendo, in particolare, le pari opportunità, in termini di accessibilità e di mobilità a bordo delle stesse navi, anche alle persone a mobilità ridotta (“P.M.R.”), individuate dalla normativa di settore in “chiunque abbia una particolare difficoltà nell’uso dei trasporti pubblici, comprese le persone anziane, le persone con disabilità, le persone con disturbi sensoriali e quanti impiegano sedie a rotelle, le gestanti e chi accompagna bambini piccoli”.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, con l’ausilio di ingegneri navali, nominati consulenti tecnici dal magistrato, è stata accertata "la inidoneità tecnica dei traghetti utilizzati, con il concreto rischio sussistente per l’incolumità delle P.M.R. in caso di evento avverso, come un naufragio o un incendio fortunatamente mai verificatisi". Quindi Delcomar non avrebbe nemmeno potuto partecipare alla gara.
Gli accertamenti hanno fatto emergere anche "sostituzioni irregolari del traghetto designato per le tratte “Carloforte/Portovesme” e “Carloforte/Calasetta”, non autorizzate preventivamente dalla stazione appaltante".
In quattro anni, tra il 2016 e il 2020, Delcomar avrebbe indebitamente incassato "oltre 54,1 milioni di euro". Ammontare che è stato sequestrato nei confronti della società di navigazione aggiudicataria e degli indagati. Ulteriori 9,9 milioni di euro sono stati invece sequestrati alla società di noleggio delle imbarcazioni avente assetto proprietario e management riconducibili ai principali indagati.
Secondo la ricostruzione investigativa, gli indagati, attraverso una seconda società di servizi, hanno fornito alla Delcomar ulteriori 3 navi necessarie per partecipare alla gara, "pur essendo consapevoli che le stesse non avessero i requisiti previsti dalla gara. La cessione delle unità navali, avvenuta attraverso la previsione di specifici canoni di locazione, ha in tal modo fatto confluire parte delle somme introitate dalla Regione sui conti della società noleggiatrice. Una parte di tali introiti è stata successivamente “girata”, a titolo di emolumenti e di dividendi, ai due soci amministratori ritenuti responsabili". Coinvolto anche il figlio di Del Giudice.
Le attività sono state eseguite a Cagliari, Portoscuso, Calasetta, La Maddalena, Porto Torres, Sassari, Palermo, Reggio Calabria e Augusta, con il supporto degli specialisti del Reparto Operativo Aeronavale.
Le società e le navi sequestrate sono state affidate agli amministratori giudiziari nominati dal G.I.P. al fine di garantire la continuità aziendale.
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