CAGLIARI. Aveva ramificazioni anche in Sardegna la rete di pedofili smascherata dalla polizia postale di Bolzano, nell'ambito dell'operazione "Black Shadow" che ha portato all'arresto di 10 persone e al sequestro di un'ingente quantità di materiale pedopornografico. Tra gli indagati anche due sardi, un disoccupato sassarese di 46 anni e uno studente fuori corso trentenne di Oristano: secondo quanto accertato dagli inquirenti, i due avrebbero intrattenuto lunghe conversazioni con un trentottenne altoatesino, scambiandosi immagini e video di carattere pedo-pornografico.
L'indagine ha preso poi il via proprio dopo l'arresto del quarantenne altoatesino.Grazie all'uso di software all'avanguardia, i poliziotti sono risaliti all'applicazione voip usata dalla rete di pedofili per scambiarsi foto, informazioni e adescare le vittime in chat.
Gli investigatori hanno messo sotto controllo 48 persone coinvolte, sparse in varie regioni italiane: dal Trentino Alto Adige alla Sardegna, passando per Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania e Sicilia.