CAGLIARI. I talassemici hanno paura per i loro farmaci. Che “potrebbero venire a mancare. I genitori dei piccoli pazienti che lottano contro un tumore pensano ai loro figli: “Bisognerebbe trovare nuovi percorsi per le analisi e le visite specialistiche”. E si sa, quelli ricoverati nel reparto di oncoematologia pediatrica, sono bambini che stanno combattendo una battaglia durissima. Sono 14 i posti letto per i ricoveri, ma centinaia i piccoli che ruotano intorno al reparto.
Queste è solo una parte dei timori dei pazienti e dei loro familiari che questa mattina si sono dati appuntamento sotto il consiglio Regionale per un flash mob contro lo scorporo del Businco e Microcitemico dal Brotzu. Nell'aula del palazzo di via Roma è iniziata oggi la discussione sulla nuova riforma sanitaria.
“Trovare nuovi percorsi per fare le analisi e per le visite specialistiche che dobbiamo fare, l’anestesista”, spiega Francesca Ziccheddu, presidente dell’associazione Asgop, “con questo scorporo si dovrebbe iniziare di nuovo da zero. Siamo già genitori in difficoltà estrema, non ci sembra il momento di aggiungere difficoltà a difficoltà”. E per iniziare di nuovo pazienti e genitori si riferiscono alla difficile esperienza del passaggio dalla Asl 8 al Brotzu, nel 2015.
Sarebbe troppo difficile subirne un altro ora. “Noi vogliamo sapere quali sono le ragioni dello scorporo”, spiega Laura Pisano, presidente dell’associazione L’altra Cicogna Onlus, “e quindi anche quali vantaggi potrebbero trarne pazienti, medici e operatori sanitari. Abbiamo vissuto un periodo di lunghissimo disagio dopo il precedente accorpamento”. Disposti a fare di tutto pur di tutelare Microcitemico e Businco insieme al Brotzu. “Tutto ciò che le nostre forze ci consentiranno di fare”, precisa Matteo Pusceddu di Thalassa Azione, “perché siamo pazienti, e dobbiamo innanzitutto pensare a curarci e a stare bene, il nostro ospedale è una seconda casa per noi”.