CAGLIARI. Dopo la statua di Carlo felice in piazza Yenne, imbrattato con la vernice rossa anche il monumento ai caduti di piazza Italia a Pirri. Il consigliere della Municipalità Marco Fanari, sul caso pirrese, accusa: "Questo non è un segno di protesta, questo non è un modo civile e democratico di manifestare il proprio dissenso. Questo è un gesto di una mano bastarda che insulta e svilisce l’onore, i valori e l’orgoglio dei nostri Avi, dei nostri nonni e di tutti coloro che hanno dato la vita alla nostra patria affinché potessimo vivere e coesistere in uno stato di diritto e democrazia. Imbrattare e deturpare la statua in onore dei caduti è uno sfregio e un danno morale e culturale che tutti i cittadini dovrebbero fermamente condannare".
Questo non è un segno di protesta, questo non è un modo civile e democratico di manifestare il proprio dissenso. Questo...
Pubblicato da Marco Fanari su Sabato 18 luglio 2020
E a mettere insieme i due casi ci pensa la consigliera comunale sardista Antonella Scarfò: "La storia è giusto che venga ricordata per non commettere di nuovo gli stessi errori del passato. Quello che sta accadendo sulla scia del Black Lives Matter è un vero e proprio oltraggio alla nostra civiltà. Dopo la statua di Carlo Felice, oggi a Pirri nuovamente piove vernice rossa sulla statua di Piazza Italia. Distruggere monumenti e imbrattarli non é una buona politica per ricordare la storia. Sono la prima a dire che Carlo Felice era un tiranno e per questo è giusto che si ponga una targa dal contenuto storico sotto la statua, per spiegare a chi non conosce, chi è stato il Re Sabaudo e cosa ha comportato ai Sardi la sua tirannia. La statua ci ricorda cosa abbiamo passato e cosa non dovremmo mai più subire. Ma non giustifico questi atti incivili contro ogni concetto di democrazia. Siete dei vandali. Vergognatevi".