CAGLIARI. Tour per istituzioni e giornalisti alla base di Luna Rossa del molo Ichnusa. Foto e video possono essere realizzati solo sotto stretta sorveglianza, all’interno della piccola città allestita al porto di Cagliari lo spionaggio è di casa. “Fa parte un po’ del mondo e del dna della coppa America”, ha spiegato lo skipper Max Sirena, che ha fatto da Cicerone, “lo spionaggio c’è sempre stato fin dai primi anni del '900 quando ci sono state le prime sfide e continuerà sempre, fa parte del gioco”. E proprio per evitare che ciò che deve rimanere segreto possa trapelare, la maggior parte delle attività si svolge all’interno della base coperta di Luna Rossa. Anche la mensa, “Tutte le volte che usciamo in mare abbiamo i gommoni degli altri competitor che ci seguono: anche stamattina quando siamo usciti c’erano le barche spia degli altri team, noi facciamo altrettanto in altre parti del mondo, l’importante è rimanere entro i limiti”.
Un team, quello di Luna Rossa, che conta 140 persone: ci sono anche circa 20 sardi, più altre aziende che collaborano, circa 300 (alcune sono sarde). Cibo a chilometro zero, lavoro di fila anche per 14 ore per qualcuno, mezz’ora di pausa pranzo. Chi fatica di più segue una dieta più ricca per cercare di avere il supporto calorico giusto per sopportare un carico di lavoro importante.
Intanto Cagliari si prepara per il grande evento, le World Series che si terranno dal 23 al 26 aprile. Quattro giorni in cui in mare ci sarà la regata e un villaggio in via Roma aperto al pubblico tutto il giorno. “Una grande occasione per Cagliari”, ha spiegato l’assessore al Turismo Gianni Chessa, “la Sardegna farà il giro di tutto il mondo e l’indotto sarà milionario”.