L'intervista a Stefania Loi
CAGLIARI. Dietrofront sulla mozione che chiedeva la creazione di uno spazio, nel cimitero di San Michele, di uno spazio dedicato ai bambini mai nati. Meglio: la maggioranza di centrodestra (la prima firmataria è Stefania Loi di Fratelli d'Italia) ha cambiato il documento che era stato depositato agli atti del consiglio comunale di Cagliari (qui la notizia). Sparisce, dal testo, la previsione del seppellimento dei feti abortiti (pure quelli di meno di 20 settimane) anche in assenza della richiesta dei genitori. Era proprio questa la frase che aveva scatenato le polemiche e portato l'opposizione di centrosinistra a chiedere il ritiro della mozione (qui la notizia).
Al protocollo del municipio non risulta depositata una nuova mozione: semplicemente qualcuno ha tolto la vecchia e depositato la nuova, emendata. Una striscia di scolorina che non piace al centrosinistra. La prima ad accorgersene è stata la consigliera comunale del Pd Camilla Soru, che per prima aveva sollevato il caso. E ora insieme ai colleghi di coalizione, Giulia Andreozzi in testa, firma un duro comunicato. Eccolo.
A seguito delle polemiche sul seppellimento dei "prodotti del concepimento abortivi di presunta età inferiore alle 20 settimane" anche in assenza del consenso dei genitori, come Houdini la maggioranza fa sparire la prova più evidente di una proposta cinica, inaccettabile e violenta verso le donne, verso il diritto, verso la legge 194, verso il minimo di civiltà e di convivenza.
La proposta, depositata nei giorni scorsi negli uffici di Presidenza per essere discussa dal Consiglio comunale, prevede la creazione di uno spazio definito “Giardino degli angeli” all'interno dei cimiteri cittadini, riservato agli embrioni di età presunta inferiore alle 20 settimane e ai prodotti abortivi fino alle 28 settimane. Non solo: per i consiglieri che hanno presentato la mozione, prima firmataria Stefania Loi di Fratelli d'Italia, è opportuno istituire un “Registro dei bambini mai nati”, anche se nel documento non si spiega come possa essere realizzato. Il punto più controverso della richiesta è questo: che mentre la legge attuale, il Dpr 285 del 1990 “Approvazione del regolamento di polizia mortuaria”, prevede già che il seppellimento di embrioni e feti sia possibile su richiesta dei genitori dietro consenso dell'azienda sanitaria regionale, si propone che “il seppellimento debba avvenire anche in assenza di detta richiesta”, e a spese del Comune di Cagliari.
Ieri sera, mentre era in corso la seduta del Consiglio comunale, la mozione è stata modificata: non sostituita ma corretta. Il file pdf "99 DEL 2019 - MOZIONE" è sparito dal sito istituzionale per fare spazio al file "99 DEL 2019": stessa numerazione, stessa data, stesse pagine, con un colpo di bacchetta magica - o di scolorina - in più. Cancellata nel documento attualmente on line proprio la frase “si ritiene che il seppellimento debba di regola avvenire anche in assenza di detta richiesta”.
Ripulite le tracce dell'intendimento originale, quello di imporre una morale ai cittadini e di "sancire che spazi appositi nei cimiteri accolgano di forza le rinunce di donne a gravidanze indesiderate" (per dirla come scrisse Maria Serena Palieri su l'Unità nel 1988 contro la circolare dell'allora ministro alla Salute Donat-Cattin, che tanto piace alla maggioranza del sindaco Truzzu e richiamata nella mozione). Ma è solo un gioco da illusionista: il vero intendimento torna, nascosto neppure tanto bene, nel dispositivo finale che è stato sottoscritto da 14 consiglieri e invita comunque ad approvare la mozione nei suoi contenuti.
Crediamo che certi temi, come quello della maternità e dell'interruzione di gravidanza, debbano essere trattati con delicatezza e nel massimo rispetto della sensibilità delle donne. Presentare una mozione al Consiglio comunale e correggerla solo dopo aver registrato tantissime critiche (posizioni contrarie, oltre che dai consiglieri della minoranza in Consiglio, sono arrivate dai deputati Romina Mura del Pd e Mario Perantoni del M5S, dalla consigliera regionale Desiré Manca del M5S, dalla Cgil), e dopo che la notizia è stata riportata dalla stampa nazionale, è un segno di grande superficialità e scarsissimo rispetto della città e delle istituzioni.
Ribadiamo ancora una volta la nostra totale contrarietà a una mozione del genere, che pure con le sue maldestre correzioni si mostra irrispettosa delle scelte individuali. Chiediamo che venga definitivamente ritirata. Sottolineiamo ancora una volta che energie e risorse comunali dovrebbero essere impegnate in campagne per la contraccezione, l'affettività e la maternità consapevole e soprattutto in un potenziamento dei servizi per la genitorialità e per l'infanzia.