Una banda “a forte matrice familiare” specializzata in rapine in ville, furti e danneggiamenti che operava nel litorale di Quartu Sant’Elena, specie nel territorio di Flumini. Alle prime ore di mercoledì gli uomini della quarta sezione della squadra Mobile della Questura di Cagliari, coordinati dal dirigente Alfredo Fabbrocini, hanno arrestato nove persone nell’ambito della “Operazione Stirpe”. Al centro dell’indagine le attività commesse dalla famiglia Desogus: il capostipite Davide (39 anni), il fratello Cristian (di 36, già detenuto per un precedente arresto per droga), i figli Sergio Paolo, 20 anni e leader carismatico della banda, e A.D., minorenne. Ufficialmente pastori nelle campagne di Flumini, i Desogus sono accusati di aver preso parte a vario titolo a una rapina in abitazione (il 7 marzo scorso), all’incendio di un furgone e l’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco, entrambi in via Seruci a Cagliari tra il 15 e il 16 marzo, fino al furto in un’abitazione di Flumini, da cui sono stati portati via anche due fucili, una pistola e due carabine, avvenuto il 24 marzo.
Insieme a loro gli agenti hanno fermato anche Manuel Corona, 27 anni di Assemini e legato ai Desogus, la compagna Noemi Andrea Nairi, di 23 e sua zia Silvia Mura, 39 anni di Cagliari, ritenuta mandante dei due attentati compiuti da Corona in via Seruci. In arresto anche Marco Becini, 29 anni (per il furto in appartamento), Gianluca Corti, di 41 (per i fatti di via Seruci) e Gianluca Orrù, di 44 e accusato di ricettazione.
A convincere gli uomini della Mobile ad affrettare i tempi dell’indagine è stata la pericolosità e l’immotivata aggressività mostrata dalla banda negli episodi in questione. Come nel caso della rapina del 7 marzo, quando i tre Desogus insieme a Corona hanno aggredito, immobilizzandola e usando uno spray urticante sul volto, la proprietaria di una villetta di Flumini, costringendola a consegnare loro il portafogli e qualche oggetto prezioso. Una violenza spropositata, come sottolineato dallo stesso Fabbrocini nel corso della conferenza stampa. Nel video le intercettazioni choc.