CAGLIARI. “Basta discriminazione, noi siamo esseri umani, le persone hanno pregiudizi nei nostri confronti perché non ci conoscono”. La voce dei rom è unanime a Cagliari, dove si celebra la giornata internazionale dedicata al loro popolo: 1400 vivono in Sardegna.
I ragazzi che hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa sono giovani, hanno tra i 22 e i 30 anni, tutti nati e cresciuti in Sardegna. Questo però non basta a chi ancora non li vede di buon occhio e nutre quindi pregiudizi nei loro confronti. “C’è ancora tanta discriminazione, succede perché le persone non ci conoscono”, ha detto Majkon Sulejmanovic, 30 anni, nato e cresciuto in Sardegna, che ha tenuto subito a precisare “io ho una partita Iva, lavoro con il ferro”.
Molti fanno quel lavoro, girano tra i cantieri, dai privati, chiedono se qualcuno ha ferro da donare e poi lo portano nelle ditte che si occupano del recupero e trattamento dei materiali ferrosi. “Dobbiamo raccoglierne almeno dieci quintali per far uscire una giornata di lavoro”, precisa Vinetu Sulejmanovic che ha 22 anni. “Anche tra noi”, ha detto Clay Beganovic, “c’è chi ruba e chi no, non siamo tutti uguali. Eppure quando entro in un negozio per comprarmi qualcosa, capita che venga seguito magari dai commessi, solo perché son rom”.
Il messaggio di Don Marco Lai, direttore della Caritas è “di pace e di inclusione, è necessario, attivare le politiche sociali e inclusive per i rom, quelle che riguardano tutti i cittadini svantaggiati, niente di più”.