CAGLIARI. Il già candidato presidente della Regione per il Movimento 5 Stelle Francesco Desogus, durante la campagna elettorale, aveva rivendicato il merito di aver fermato la lobby del golf che aveva messo gli occhi sul parco di Monte Claro (qui la notizia con il video). A un mese dalla sconfitta delle urne torna a parlare. E tira fuori una storia vecchia di 30 anni per denunciare, a suo dire, un clima di malaffare e corruttela al Comune di Cagliari.
Lo fa perché da Roma arrivano le notizie di arresti e indagati eccellenti nelle file del Movimento 5 Stelle. E lui, Desogus, che pare voler dire "così fan tutti", vuole raccontare che già quando aveva solo 30 anni (siamo nel 1989), anche se non aveva denunciato in Procura una vicenda che asserisce essere torbida, lo aveva fatto con sindaco e vicesindaco di allora. Nell'ordine: Paolo De Magistris e Antonio Fadda. Aveva segnalato una strana situazione che coinvolgeva molti dipendenti del Comune (che chissà cosa penseranno adesso, nel leggere questa presunta "rivelazione" tardiva). E, a quanto dice, la sua decisione gli era costata la carriera. Ecco il suo racconto (dopo 30 anni). Certo, qualcuno che si sente chiamato in causa potrebbe chiedergli conto della sua dichiarazione.
La mia prima denuncia.
Avevo trent'anni e da poco più di un anno ero direttore del servizio verde pubblico al Comune di Cagliari. In missione, questo è il termine burocratico, per una mostra internazionale in un paese comunitario. Quella sera il collega era alticcio e così, in autobus verso lo stesso albergo, approfittai e gli chiesi come mai non c'era la delibera di giunta che lo autorizzava alla missione sua e degli altri colleghi che, con mio stupore, ritrovai all'aeroporto alla partenza. Stessa destinazione e mostra, ma soprattutto tutti con una nuova Nikon, modello identico. Sconto stock? Mah...Le risposte furono di meraviglia: viaggio e vitto, compreso il benefit della reflex di marca a spese dell'imprenditore, anch'esso unitosi alla comitiva. Ovviamente io ero in servizio e loro, doverosamente, in congedo, come da termine burocratico, cioè in ferie.
Allora, col vecchio codice di procedura penale, le porte di Buoncammino si spalancavano facilmente. Parlai con un noto giovane sostituto procuratore cagliaritano: "Venga domani per depositare la denuncia". Non ebbi il coraggio, padri di famiglia tutte le persone coinvolte, conoscevo mogli e figli. Portai al sindaco De Magistris una nota che riassumeva la faccenda. Lesse in silenzio e iniziò a sudare.
"Ha coraggio ragazzo. Grazie e buonasera".
Due giorni dopo mi convocò il vicesindaco, che era anche il mio assessore: "Questi assegni dei tuoi colleghi rimborsano viaggi ed il resto. Tu qui non farai più carriera, sei finito!". Tempo dopo ci finì lui a Buoncammino, per altre questioni, ma non per causa mia e poi avevo già cambiato ente.Dalla seconda faccenda, immancabile, e così per le successive, non mi sono rivolto più al politico: direttamente in Piazza Repubblica e/o alla Corte dei Conti.
Cagliari, "malaffare" in Comune: Desogus (M5S) accusa colleghi e giunta (dopo 30 anni)
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