TRASPORTI. Un anno e mezzo di trattative, ora il via libera della Regione: la giunta ha approvato il nuovo contratto di servizio con Trenitalia. Patto di nove anni per 43 milioni di euro (40 dello Stato e tre della Regione). L'obiettivo è quello del miglioramento della qualità del servizio (e non è difficile, viste le condizioni attuali) ma anche l'acquisto di nuovi treni. "È un altro tassello del patto firmato con il Governo: risorse vere che vengono indirizzate esattamente dove servono, dando risposte concrete alle esigenze reali e specifiche dei territori", ha detto Francesco Pigliaru. “Il contratto è finalizzato prima di tutto al miglioramento complessivo della qualità dei servizi e all’acquisto di nuovi treni”, dice l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana. Previste anche delle penali per ritardi e disservizi.
FRANCESCO PIGLIARU E MASSIMO DEIANA ALLA PRESENTAZIONE DEI TRENI VELOCI
Nuovi treni. Previsto un piano di investimenti totale che ammonta a 104,2 milioni di euro, al lordo del contributo erogato dalla Regione di 9,4 milioni. Di questi, 87,7 milioni sono destinati all’acquisto di 18 nuovi treni diesel, 10 del tipo “Swing”, che saranno consegnati da dicembre 2018 e nel 2019 e 8, di nuova concezione e di maggiore capacità, che saranno consegnati nel 2020 e nel 2021. Si aggiungono anche due “Minuetti” per le linee del Sulcis e del Medio Campidano. La disponibilità di nuovi finanziamenti statali potrebbe inoltre incidere sul rinnovo del materiale rotabile portando ulteriori miglioramenti. Altre risorse saranno destinate all’adeguamento degli impianti di manutenzione di Cagliari e di Sassari e dei sistemi tecnologici ed informatici.
Più chilometri/anno. La produzione chilometrica costante sarà di 3.750.000: Trenitalia si impegna a incrementare la produttività del 20 per cento in termini di chilometro per addetto. La società di gestione del trasporto ferroviario dovrà inoltre porre le condizioni per far crescere i ricavi derivati dal traffico mediamente dello 0,2 per cento all’anno, sia contrastando l’evasione sia aumentando il numero di viaggiatori. Le tariffe potranno essere aumentate solo a seguito dell’immissione in servizio dei nuovi treni. Disposto anche il potenziamento dei self service e dei punti vendita abilitati a fronte di una diminuzione delle biglietterie.
Controllo qualità e penali. Il nuovo contratto prevede specifici meccanismi di controllo sulla qualità del servizio e sull’andamento dei costi. Riguardo al primo punto, la Regione impone standard misurabili e crescenti negli anni: tra questi, affidabilità (soppressioni e puntualità), funzionamento dei dispositivi di bordo, il comfort, l'accesso al treno da parte delle persone a ridotta mobilità, informazione a bordo e a terra, pulizia esterna e interna del materiale rotabile, disponibilità della rete di vendita, rispetto delle composizioni programmate, rapporti con i viaggiatori (reclami e indennizzi), trasmissione di dati e report alla Regione per il monitoraggio e la gestione amministrativa del contratto, tempi di consegna dei nuovi treni e monitoraggio dell’uso dei treni di proprietà regionale, efficacia (incremento dei viaggiatori trasportati) ed efficienza (produttività per addetto). Quindi sono state introdotte le penali anche per la pulizia e il comfort del treno e la comunicazione a bordo e a terra per un totale di 26 indicatori. Gli indici di puntualità e di soppressione e la relativa penale saranno calcolati mensilmente e non più annualmente. Tutto ciò prevede l’attivazione di un sistema strutturato di monitoraggio e di ispezioni e la piena applicazione delle norme a tutela dei viaggiatori.
Costi monitorati. La Regione eserciterà il controllo anche sui costi del servizio e sui ricavi annuali, prevedendo penali nel caso in cui non si raggiungano gli obiettivi di efficienza. Nel rispetto della normativa europea e delle regolazioni dell’Autorità di regolazione dei Trasporti, nel contratto di servizio si chiede che, al termine di ogni anno, i risultati economici consuntivi siano confrontati con il Piano economico finanziario e, al più tardi ogni tre anni, siano effettuati i conguagli necessari. È stata inoltre definita una chiara ripartizione delle responsabilità ponendo in capo all’azienda una percentuale di rischio legata all’utile ad essa attribuito: in sintesi, la Regione integrerà il corrispettivo se i costi cresceranno entro il limite dell’inflazione reale, mentre ulteriori incrementi saranno a carico dell’azienda; se invece i costi diminuiranno, Trenitalia restituirà risorse alla Regione.