SASSARI. Il sindaco di Sassari Nicola Sanna ha voluto incontrare il giovane della Guinea che ieri sera è stato picchiato da un branco di giovani che gli hanno detto "qui a casa nostra facciamo quello che vogliamo" (qui la notizia dell'aggressione). Ovvia la condanna del gesto, ma c'è anche un'accusa al governo nazionale. Ecco le parole di Sanna.
"Voglio esprimere a nome mio e della città tutta la più netta condanna dell’episodio di violenza che si è verificato ieri sera.
Ho voluto incontrare questa mattina a Palazzo Ducale il giovane titolare di protezione internazionale, originario della Guinea e beneficiario del progetto Sprar (Sistema per Richiedenti Asilo e Rifugiati) del Comune di Sassari per manifestare la vicinanza mia e dell’amministrazione.
Sono profondamente addolorato per quanto successo a questo ragazzo che potrebbe essere mio figlio e che nella sua giovane vita ha già affrontato difficoltà inimmaginabili.
E sono ancora più addolorato di dover condannare, per la seconda volta nel giro di pochi giorni, avvenimenti che, nella loro diversità, sono segno di un clima di intolleranza, alimentato da esponenti del Governo nazionale. (Il riferimento è al funerale fascista ripreso in un video)Concludo dicendo che nessun episodio deve essere sottovalutato e che si sta lavorando tanto per assicurare alla giustizia i colpevoli quanto per isolare le frange estremiste e violente presenti in città. A Sassari non c'è posto per episodi di discriminazione".