CAGLIARI. Ci sarebbe la crisi economica dietro la mancata caratterizzazione dei terreni di Terrasili. O almeno questo è quanto dichiara Fluorsid per giustificare il mancato adempimento delle prescrizioni indicate dal ministero dell’Ambiente per l’area di Terrasili, dissequestrata dopo un lungo stop nel 2004 e restituita all’azienda con l’obbligo di caratterizzazione e bonifica. Lo dicono l'assessore regionale all'Ambiente Donatella Spano, il consigliere regionale del Pd Valter Piscedda e il vicesindaco della Città metropolitana Fabrizio Rodin, riuniti in conferenza stampa questa mattina in Consiglio regionale per fare il punto sul caso Fluorsid. Presente anche il direttore generale dell'Arpas Sardegna Alessandro Sanna.
L'azienda di proprietà di Tommaso Giulini non avrebbe mai effettuato la caratterizzazione dei terreni di Terrasili perché materialmente impossibilitata a procedere: su quel terreno era depositata un cumulo di gesso, che costituiva lo scarto della produzione dello stabilimento di Macchiareddu. Quando finiremo di vendere il gesso – aveva in sostanza dichiarato Fluorsid – faremo tutte le analisi richieste. Peccato che nel frattempo, sempre a sentire Fluorsid, la crisi economica avrebbe impedito lo smaltimento di quell’enorme montagna bianca nel quale - secondo i pm che indagano sul caso - sarebbero stati nel frattempo sversati altri rifiuti della produzione.
Punto e a capo: finché non si opererà la caratterizzazione del sito, ha ribadito questa mattina l'assessore Spano, non si potrà sapere se quei terreni sono inquinati. Nel frattempo la Regione ha deciso di intervenire con una serie di misure straordinarie per provare a mettere una pezza sulla questione inquinamento a Macchiareddu: per monitorare la tutela dell’ambiente nella zona industriale di Assemini saranno messe in campo 7 deposimetri per l’analisi delle polveri e una postazione mobile sul cui posizionamento è ancora in corso il confronto con il Comune asseminese. Nel frattempo le indagini da parte della procura di Cagliari proseguono senza sosta.