CAGLIARI. Si è svegliato, è cosciente, è riuscito a parlare. È ancora troppo presto per esultare, ma Enrico Cau, 35 anni - il giocatore del Furtei che oggi si è accasciato in campo a causa di un infarto durante una partita contro i Sanluri (QUI LA NOTIZIA) - pare si stia riprendendo. Ricoverato nel reparto di Rianimazione del Brotzu, ha risposto alle cure. Se non stiamo parlando di una tragedia è solo grazie al defibrillatore: questo hanno detto più volte i medici del Brotzu all'allenatore Andrea Mura, che per primo è intervenuto per rianimare il ragazzo quando è caduto in campo, dopo aver accusato un forte mal di testa. L'apparecchiatura di primo soccorso, che Mura teneva in panchina, ha davvero salvato una vita: quella di un giovane padre di famiglia, con la passione del calcio e molto attento a tenere una condotta sana. Nessun problema cardiaco, in precedenza. Ma un malore lo ha colto durante il match del torneo di seconda categoria, al Comunale di Furtei questo pomeriggio. Minuti di panico, l'intervento immediato con il defibrillatore e il soccorso di un medico di Sanluri che era lì sugli spalti. Poi la corsa in ambulanza, durante la quale il cuore di Cau ha provato a fermarsi ancora.
I compagni e gli avversari sono prima rimasti in campo, a pregare e attendere notizie. Poi si sono trovati nel reparto dell'ospedale cagliaritano dove il ragazzo ha lottato contro la morte. In tarda serata il risveglio, le prime parole. L'ansia che viene dissipata dalla speranza. E una certezza: quel defibrillatore, finora, è stato fondamentale.