DOMUSNOVAS. No alla riconversione della fabbrica di bombe di Domsunovas. Ogni iniziativa in questo senso porterebbe "all'unico risultato di provocare la chiusura dello stabilimento Rwm Italia e il suo trasferimento in un altro Paese Ue". A prendere posizione contro ogni proposta del Comitato che chiede il cambio di utilizzo dello stabilimento sono, in una nota congiunta, Confindustria Sardegna Meridionale, Cgil-Filtcem e Cisl Femca. Industriali e sindacati uniti nel giorno in cui in consiglio comunale a Iglesias si discute della fabbrica tedesca in terra sarda che produce bombe acquistate dall'Arabia Saudita e scaricate sui civili in Yemen, finita al centro di numerose polemiche e di numerose interrogazioni parlamentari.
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"Considerato che tutti i fantomatici progetti di riconversione industriale in Sardegna non sono mai stati attuati", si legge nella nota, "quest'iniziativa che si stigmatizza avrà come diretta conseguenza che non ci sarà più lavoro per le 270 famiglie che oggi vivono grazie allo stabilimento né per le future famiglie che avranno un lavoro grazie agli investimenti che la società sta eseguendo nel territorio, né per le numerose imprese d'appalto che oggi vivono quasi esclusivamente del lavoro fornito loro dalla Rwm Italia spa. E chi avrà perso, alla fine, saranno solo, ancora una volta, i lavoratori sardi e le imprese".
Puntuale arriva la presa di posizione del senatore del Movimento 5 Stelle Roberto Cotti, che da tempo denuncia gli affari della Rmw e le tragiche ripercussioni sulle vittime civili dei bombardamenti in Yemen. La Rmw, attacca, produce ordigni che "occorre ricordarlo ancora una volta, hanno finora prodotto oltre 10 mila vittime tra i civili dello Yemen, la metà dei quali donne e bambini. E fanno scoppiare l'amore tra Confindustria e sindacati, sotto l'ombrello, vetusto, del ricatto occupazionale. L'inusuale santa alleanza chiosa di rischi per le 270 famiglie che vivono grazie allo stabilimento", prosegue Cotti, "e per le future famiglie che avranno un lavoro grazie agli investimenti che la società sta eseguendo nel territorio. Peccato però che a sfogliare l'ultimo bilancio Rwm si scopre che gli occupati sono 83, con un incremento di 9 unità rispetto all'anno precedente. Peraltro", è l'ulteriore attacco, "ai lavoratori della sede staccata di Ghedi viene applicato il Contratto dell’Industria Metalmeccanica, mentre quelli sardi di Domusnovas si devono accontentare del contratto dell’Industria Chimica. Chissà se i sindacati queste cose le sanno, ma se non le sanno, diamo loro appuntamento alla settimana prossima, quando la discussione si sposterà dal Consiglio comunale di Iglesias al Parlamento, chiamato a dibattere e pronunciarsi sulle mozioni presentate dal M5s (e non solo), che chiedono l'embargo delle bombe Rwm all'Arabia Saudita e la riconversione produttiva ad usi civili dell'azienda".