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L'Ulisse di Alberto Angela ha diviso la Sardegna, lui: "L'Isola nel mio cuore di bambino"

Alberto-Angela-in-Sardegna

CAGLIARI. Un giorno è mezzo è passato dalla puntata di "Ulisse, il piacere della scoperta" dedicata alla Sardegna e l'opinione pubblica isolana è ancora divisa tra chi ha gradito e chi l'ha giudicata superficiale e zeppa di luoghi comuni. Tra le due posizioni, c'è anche chi parteggia per il  "purché se ne parli". 

Il conduttore Alberto Angela, prima della trasmissione, aveva raccontato il suo rapporto con l'Isola in un post. 

"Ricordo bene la prima volta che andai in Sardegna: era il 1968, avevo 6 anni", aveva scritto Angela,  "Venivo dai miei primi anni di vita passati in Belgio, un paese nordico molto bello, ma in cui è difficile avere un clima luminoso con giornate miti e cielo terso. Come potete immaginare, furono soprattutto i colori e le atmosfere tipiche dell’isola che mi colpirono allora e che non scorderò più. Di quella prima volta in Sardegna, ricordo molto bene il caldo, il mare, il cielo blu della spiaggia di Budelli, allora ancora accessibile: mi sentivo coccolato dal calore del mare e del clima e dalla bellezza di quei luoghi che non avevo mai visto". 

La Sardegna, prosegue il conduttore, "è entrata allora nel mio cuore e forse è proprio a lei che devo anche il mio primo intenso rapporto con il mare, immerso nei ricordi di quel bambino affascinato dalla bellezza e da quei luoghi così diversi. Da allora sono stato in Sardegna più di venti volte, non solo per lavoro, ma anche per la curiosità di scoprirla, da viaggiatore. Ed ogni volta che ci torno, scopro nuove storie, tradizioni, bellezze. È forse questa sua capacità di sorprendere il visitatore con argomenti sempre nuovi e profondamente diversi tra di loro che la rende così affascinate. Sicuramente per me la Sardegna è, per queste ragioni, una delle lettere del mio alfabeto dei viaggi".