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Antonio Chessa, motociclista morto dopo due mesi di agonia: “Cresciuto a pane e cinghiale”

 

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SASSARI. "Volevo solo dirvi che Antonio era uno di noi cresciuto a pane e cinghiale". Lo scrive il padre di Antonio Chessa, il motociclista di 19 anni morto qualche giorno fa dopo due mesi di agonia in seguito a un incidente stradale accaduto a Sassari.

Il messaggio del padre è stato pubblicato sul gruppo Facebook dei cacciatori e pescatori sardi. 

"Sicuramente qualcuno di voi ha riconosciuto mio figlio Antonio che ci ha lasciato domenica sera dopo aver lottato per

due mesi e mezzo contro la morte, a seguito di un brutto incidente", si legge sul post. 

"Sin da piccolo gli ho insegnato ad amare la campagna i cani e la caccia... ma poi crescendo come tutti i ragazzi ha pensato bene di dedicarsi alle ragazze.

Vi saluto e se potete e volete dedicate anche con un semplice ciao Antonio le prede di domani", scrive. 

Antonio è morto nel reparto di Rianimazione del Santissima Annunziata di Sassari. Aveva perso il controllo della sua Aprilia 50 schiantandosi contro il muro di cinta di una villetta la notte tra il 21 e il 22 ottobre.