Storie

Su Siccu, la battaglia per salvare la nave ristorante che trasportò i detenuti dell'Asinara

 

 

CAGLIARI. Ha tutta l'aria, e la ruggine, di un relitto galleggiante.  Ma quella nave ormeggiata a Su Siccu ha una storia dietro la poppa: ha portato centinaia di detenuti verso l'isola carcere dell'Asinara. E quando il penitenziario di massima sicurezza è stato chiuso è stata trasformata in ristorante sulle onde. Ma questa parte della sua vita è durata poco: sono arrivati i carabinieri del Nas a dire che le condizioni igienico sanitarie erano precarie. Da allora per la Gennaro Cantiello, ormeggiata a Su Siccu, è iniziata l'era dell'abbandono. La Capitaneria ne ha ordinato la demolizione o, comunque, la rimozione da quel molo. E il proprietario, Salvatore Pergola, cagliaritano della Marina, si oppone. 

 Pergola

Ieri si è appostato con tavolino e manifesti davanti alla sede dell'Autorità portuale: affetto da numerose patologie, si rifiuta di dire addio all'imbarcazione. E chiede che si trovi una soluzione, per non cancellare la storia. La Gennaro Cantiello era lì anche quando Su Siccu era un tratto di porto abbandonato. Ora che si sta rifacendo il look sembra stonare sempre più. Il dialogo con il presidente dell'autorità portuale Massimo Deiana è difficile. Ma, almeno, è stato promesso.