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TEL AVIV. Israele ha annunciato oggi l’espulsione di altri 137 partecipanti alla flottiglia "Hamas–Sumud", come la chiamano in modo provocatorio dagli account ufficiali del ministero agli Affari esteri, che sono stati deportati in Turchia. I deportati sono cittadini di Stati Uniti, Italia, Regno Unito, Giordania, Kuwait, Libia, Algeria, Mauritania, Malesia, Bahrein, Marocco, Svizzera, Tunisia e Turchia.
Secondo il ministero degli Affari esteri israeliano, si tratta di “provocatori” che hanno fatto ingresso nel Paese sotto la copertura di una missione umanitaria, ma che – sempre secondo Israele – hanno dimostrato con le loro azioni di avere altri obiettivi. “Attraverso il rifiuto di tutte le proposte formulate da Israele, Italia e Grecia per trasferire pacificamente gli aiuti, e considerando la piccola quantità di aiuti effettivamente trasportata dalle loro imbarcazioni, è apparso chiaro che il loro vero scopo fosse la provocazione al servizio di Hamas, e non l’assistenza umanitaria”, si legge nella nota diffusa sui social.
Israele ha ribadito l’intenzione di accelerare al massimo le procedure di espulsione per tutti i partecipanti alla flottiglia. Tuttavia, secondo il ministero, alcuni di loro starebbero “deliberatamente ostacolando il processo legale di deportazione, preferendo rimanere in Israele più a lungo”. Inoltre, diversi governi stranieri avrebbero mostrato riluttanza ad accettare i voli per il rimpatrio dei propri cittadini coinvolti.
“Nonostante queste difficoltà – conclude la nota – tutti i partecipanti a questa operazione di propaganda saranno deportati il più rapidamente possibile”.
Intanto anche oggi si registrano proteste in Italia e non solo. Ieri a Cagliari un fiume di manifestanti ha marciato al grido di "Palestina libera", proprio in seguito all'arresto dei membri della Flotillia. Tra loro, nella prima fase, c'era anche il sardo Marco Loi, ma come ha raccontato ai microfoni di Youtg, "i droni avevano danneggiato in modo irreparabile la barca", costringendolo ad un ritorno nell'Isola (QUI LA NOTIZIA).