ROMA. Cecile Kyenge, Rosy Bindi, Renzo Piano il ministro Graziano Delrio, la presidente della Camera Laura Boldrini, e ora c'è anche il senatore sardo Luciano Uras. Tutti uniti con un obiettivo preciso: sostenere l'approvazione dello ius soli, la legge che espande i criteri per ottenere la cittadinanza italiana e riguarda soprattutto i bambini nati in Italia da genitori stranieri o arrivati nel nostro Paese da piccoli.
“Oggi partecipo alla staffetta di digiuno per lo ius soli - scrive Luciano Uras - un diritto, quello alla cittadinanza, che il nostro ordinamento deve riconoscere su basi nuove, quelle che considerano la mutata realtà della popolazione del nostro Paese. In tanti sono nati, studiano e lavorano dando il loro contributo all'Italia, con impegno e lealtà. Tanti giovani donne e giovani uomini che arricchiscono con la loro cultura di provenienza le possibilità del nostro Paese di essere una grande realtà moderna, socialmente ed economicamente avanzata. Tante persone che si sentono e vogliono essere riconosciuti giustamente uguali tra uguali”. Alla staffetta per lo sciopero della fame, partito giovedì scorso, da un gruppo di insegnanti, stanno aderendo diversi parlamentari, che salteranno il pasto una volta a settimana.